Suggerimenti pratici su cosa cercare quando si acquista uno scanner dentale oppure intraorale in base alle specifiche tecniche e alle esigenze dello studio.
La soluzione offerta dallo scanner intraorale rappresenta per una clinica un deciso passo verso l’innovazione e la digitalizzazione.
Anche nel settore odontoiatrico, infatti, il futuro risiede in tecnologie, apparecchiature e strumentazioni digitali che possano offrire un servizio di qualità e all’avanguardia.
Sono tanti i motivi per i quali preferire uno strumento digitale all’alternativa analogica: ridurre i tempi ed efficientare il flusso di lavoro, ottimizzare il passaggio delle informazioni tra il laboratorio odontotecnico e lo studio, ma anche orientarsi sempre più verso procedure meno invasive per realizzare le protesi dei pazienti.
Lo scanner intraorale si dimostra quindi uno strumento decisamente utile per la rilevazione dell’impronta dentale, ma come orientarsi nella scelta di quello giusto quando il mercato ne propone tanti?
Scanner intraorale vs impronta tradizionale
Prima di sondare le caratteristiche che deve avere uno strumento digitale, vediamo nel dettaglio perché preferirlo a quello tradizionale.
Uno scanner intraorale realizza in poco tempo un modello 3D delle arcate dentali del paziente e mette a disposizione dello specialista un’immagine ad alta risoluzione che quindi risulta più accurata di quella di qualunque impronta tradizionale.
Avere accesso ad immagini del cavo orale del paziente più dettagliate come quelle prodotte dalla scansione digitale rende le diagnosi più puntuali e precise già dalla prima seduta, facilitando la pianificazione dei trattamenti da eseguire.
Con meno precisione, infatti, è più facile incorrere in errori che si traducono in un aumento di costi per lo studio, in un danno all’immagine notevole e in ultimo ma non certo trascurabile, in uno spiacevole inconveniente per il paziente.
La riduzione dei tempi di esecuzione e di attesa, invece, è un vantaggio innegabile di questi dispositivi e le ragioni non riguardano unicamente il miglioramento dell’efficienza di uno studio, ma soprattutto il comfort del paziente, la cui esperienza meno invasiva e più rapida risulterà in un maggior grado di soddisfazione.
La precisione diagnostica che garantisce una scansione digitale è frutto anche del miglioramento della collaborazione tra laboratori odontotecnici e specialisti, perché la condivisione delle informazioni diviene più semplice, veloce e come detto, meno esposta a variabili che possono essere causa di errori.
Che uno scanner intraorale sia più performante delle impronte dentali ottenute con i calchi tradizionali quindi è indubbio, quale sia lo scanner digitale più adatto a uno studio, invece, richiede una valutazione più approfondita delle caratteristiche dello strumento.
I criteri per una scelta valida
Lo sviluppo tecnologico ha portato nel corso degli anni diversi strumenti sul mercato, lo scanner intraorale è un’apparecchiatura ormai diffusa e le aziende produttrici ne propongono diverse.
Questo contenuto può risultare utile per orientarsi nella scelta del modello più adatto alla propria clinica, valutazione che è opportuno fare tenendo in considerazione diversi criteri.
1 – Le dimensioni e il peso dello scanner dentale
Uno scanner intraorale viene proposto in due diverse opzioni: completo e corredato dalla stazione di acquisizione e dallo schermo, oppure in una soluzione “light” in cui lo strumento viene collegato ad un pc portatile.
La valutazione delle dimensioni dello scanner, quindi si riferisce unicamente allo strumento e non a quelle dell’apparecchiatura nel suo complesso. Per acquistare il prodotto più idoneo, al netto del fatto che sono tutti strumenti sufficientemente contenuti per poter entrare agilmente all’interno del cavo orale del paziente, anche nel caso di bambini, va considerata la misura in termini di maneggevolezza e praticità di chi la dovrà usare.
In uno studio in cui la scansione digitale verrà usata con una certa frequenza, è importante disporre di uno strumento che si riesca a muovere con una certa facilità, senza intralciare il lavoro.
2 – La velocità di scansione
Un aspetto che pure va tenuto in considerazione nel momento della scelta riguarda la velocità con cui lo strumento acquisisce e restituisce le immagini della scansione.
Il riferimento è tanto alla rapidità con cui effettuare le riprese in tempo reale delle arcate dentarie del paziente e dei tessuti molli, quanto alla capacità di costruzione del modello 3D su cui poi il laboratorio odontotecnico andrà a realizzare le protesi.
3 – L’usabilità, cioè la facilità di utilizzo
In pochi secondi uno scanner intraorale sostituisce quello che le impronte dentali analogiche permettevano di fare in molto più tempo. Spesso i grandi vantaggi delle tecnologie digitali vengono messi in ombra da sistemi tecnicamente poco usabili o che in ogni modo richiedono formazioni dettagliate e specifiche.
Uno strumento di scansione che consente di ottenere un’impronta digitale per ottimizzare davvero il flusso di lavoro deve essere intuitivo e disporre di un’interfaccia di immediata usabilità.
In una clinica la scansione orale non viene fatta da esperti del mondo delle tecnologie ma da professionisti del settore odontoiatrico, per questo motivo è utile che l’apparato software sia semplice e fruibile.
Nello schermo, per esempio il touch screen è di grande aiuto per velocizzare le operazioni e anche nello studio del modello 3D risulta decisamente molto comodo.
4 – Il software e le sue prestazioni
Nel considerare le diverse opzioni che offre il mercato, è importante valutare nel dettaglio le potenzialità offerte dal sistema di uno scanner digitale. Nello specifico e andando nel dettaglio, le prestazioni del software.
Se prima abbiamo parlato dell’usabilità quindi della facilità di interazione con il sistema, adesso vale la pena concentrarsi sulla performance vera e propria del software. Da un lato questo fa riferimento ai tempi con i quali viene costruita l’immagine dell’impronta dentale digitale, dall’altro alla fluidità con cui viene effettuata l’operazione. In qualche modo queste considerazioni si riferiscono al “motore” del sistema, che deve risultare effettivamente performante in base alle necessità specifiche della clinica.
5 – Il costo
Non è l’ultima delle voci, sappiamo bene che il prezzo di acquisto delle apparecchiature è una voce importante che influisce sulla scelta, anche considerando i successivi costi di gestione e manutenzione.
In base alle possibilità di investimento vale la pena tenere in considerazione soluzioni diverse. Esistono infatti strumenti ricondizionati che danno le garanzie di un prodotto nuovo o altre possibilità che prevedono una sorta di leasing delle apparecchiature.
Nella valutazione economica non è secondario pensare al ritorno dell’investimento perché la scelta di una tecnologia digitale che velocizza i tempi ed efficienta i flussi di lavoro diviene sinonimo di contenimento dei costi e quindi risparmio indiretto.
Lo scanner intraorale: oltre la presa dell’impronta
Il sistema digitale ha molto da offrire, dal momento che le tecniche di utilizzo sono meno invasive può essere impiegato con più frequenza e quindi non ridotto esclusivamente alle impronte dentali per realizzare le protesi.
Con uno scanner intraorale possono migliorare i rapporti con i collaboratori, non solo con il laboratorio odontotecnico ma anche con specialisti diversi come per esempio i radiologi. Ancora nella progettazione di interventi chirurgici un’immagine tridimensionale delle arcate dentarie può essere di grande aiuto, anche per la rappresentazione al paziente.
Gli stessi servizi offerti ai pazienti si possono quindi ampliare, rendendo più immediata e visibile la comprensione dei progressi dei trattamenti, per esempio.
Tesl si propone agli studi dentistici e alle cliniche come il punto di riferimento per l’acquisizione di nuova strumentazione, formazione e innovazione di settore.
Per conoscere da vicino cosa può realizzare uno scanner intraorale per uno studio, ci mettiamo a disposizione per consulenze e prove, accompagnando i professionisti nella scelta più idonea.
Da scansione a realizzazione. L’integrazione degli scanner intraorali con le stampanti 3D dentale
L’impronta dentale digitale ottenuta dagli scanner intraorali è la base per realizzare con stampanti 3D odontoiatriche protesi personalizzate: Tesl spiega in che modo.
Come ottimizzare il flusso di lavoro nello studio dentistico con scanner intraorale e processo CEREC
Lo scanner intraorale e il sistema CEREC riducono i tempi di lavoro nello studio e consentono la realizzazione di protesi di alta qualità: Tesl spiega come.
Tecnologia CAD/CAM e dental scanner. Una sinergia rivoluzionaria
Tesl spiega come la tecnologia CAD/CAM dentale e gli scanner intraorali possono rivoluzionare l’esperienza di pazienti e professionisti in studio.
Analisi dei costi e dei benefici degli scanner intraorali
Con un’analisi dei costi e dei benefici si vuole offrire uno strumento di valutazione degli effetti positivi, a fronte di un investimento, dell’introduzione di un’apparecchiatura digitale per effettuare la scansione intraorale all’interno di uno studio dentistico.